Siamo in un momento assai delicato in cui bisogna mantenere un equilibrio personale, ma anche politico evitando di sollevare inutili spunti polemici. La situazione è inedita e costringe tutti noi a navigare in mari sconosciuti e tempestosi. Coloro che detengono potere decisionale devono anch'essi misurare le parole e tenere atteggiamenti che non diano adito ad equivoci, attese infondate che determinerebbero pericolose disillusioni. Per esempio, si è giustamente lanciato un allarme sulle condizioni in cui versano alcune centinaia di migliaia di cittadini siciliani che, privi di reddito, non riescono a garantire a se stessi ed ai propri cari nemmeno il minimo indispensabile a sopravvivere. Il governo nazionale ha emesso un'ordinanza di protezione civile che consente ai comuni siciliani di utilizzare circa 41 milioni di euro per far fronte alle esigenze alimentari di questa fascia di popolazione. E' noto che non bastano.
La Giunta regionale siciliana ha voluto anticipare l'intervento nazionale con una delibera che destina 100 milioni alla medesima finalità: di questi 70 vengono da risorse dei programmi operativi complementari del FSC e che dovrebbero essere messi a disposizione in tempi brevi poiché si tratta di risorse nazionali per lo sviluppo già destinati alla Sicilia. I restanti 30 milioni dovrebbero venire dalla rimodulazione di alcune misure del programma operativo regionale FSE. Per liberare tali risorse è necessario il parere della Commissione Europea, che sta cercando di semplificare ed accelerare le proprie regole, complesse e qualche volta con cenni di bizantinismo.
Purtroppo, allo stato non è scontato che tali risorse vengano sbloccate in tempi brevi. Desidereremmo sinceramente essere smentiti, ma l'aria che tira è che questi soldi ai siciliani bisognosi non riusciranno ad arrivare in tempi brevi anche perché probabilmente si sono sbagliate le procedure. Se per ipotesi qualcuno stesse immaginando che Bruxelles possa dare alla Sicilia denaro contante esente da qualsiasi rendicontazione e da distribuire senza vincoli di tracciabilità, temo che le risorse resteranno ferme, come tante altre dei fondi europei.
Se ci sono difficoltà con gli uffici della Commissione, il governo regionale lo dica francamente e troverà tutte le solidarietà e tutti i contributi utili a sbloccare la situazione, individuando anche le soluzioni tecniche praticabili. Altrimenti si eviti qualche altro colpo di demagogia come quello che si sta consumando sulla pretesa del presidente Musumeci di diventare responsabile nell'isola delle forze di polizia e dell'esercito.
Franco Garufi
Responsabile Auser Cultura Sicilia
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